La scelta della cremazione
La cremazione delle salme è una pratica funeraria molto antica e il Registro Italiano Cremazioni crede che scegliere questa pratica sia elemento proprio dell’uomo contemporaneo e della sua relazione, mutata nel tempo, con la morte e con la vita, sia per la percezione del corpo che per la componente spirituale. La scelta della cremazione di una salma è oggi sempre più diffusa, soprattutto nei paesi europei, dove la percentuale di cittadini che ha scelto questa pratica è ormai superiore all’80%. Anche in Italia il dato è in crescita costante.
La tendenza della cremazione in Italia dal 1990 all’ultimo dato disponibile
La cremazione dei corpi: gli aspetti filosofici
Capire la scelta della cremazione dei corpi significa oggi, in primo luogo, comprendere uno dei simboli chiave della contemporaneità e del suo complesso rapporto con la tradizione. Ad essa si aggiungono l’intima consapevolezza della finitudine, il senso della corporeità, la sua percezione e la rappresentazione della morte come fenomeno non soltanto biologico. In questo contesto, la filosofia cremazionista contemporanea denota una differenza rispetto alla stagione laicista del passato, ponendosi al di fuori delle tensioni anticlericali e degli slanci positivisti che ne segnarono l’avvento ottocentesco.
In Italia, così come in Francia e in altri paesi europei, la comunità si è dunque nuovamente interrogata su come la cremazione e la sua procedura rappresenti, nella società occidentale, un elemento di riflessione che va ben oltre la semplice pratica funeraria. Vi è in questa scelta l’essenza stessa di una nuova generazione che ha risolto la drammatica gravità del corpo e della sua pienezza, rinunciando a scrivere su di esso la propria morte come, di fatto, è accaduto con la vita.
Ancora una volta, ad essere in gioco è l’orizzonte temporale, che è mutato, insieme ai suoi scenari. Al posto dell’associazionismo, che caratterizzò la nascita delle prime Società di Cremazione, la contemporaneità vede porre in primo piano l’affermazione di un individualismo che si sottrae, giocoforza, sia alla discendenza che alla trasmissione verso le generazioni future, nei confronti delle quali interrompe ogni continuità.
Questo non significa che la filosofia cremazionista sia da considerarsi come la volontà di allontanarsi dalla morte, se non addirittura rifiutarne l’idea. C’è molto di più: è libertà, senza tempo, senza forme. Un sentimento che troppo spesso, in passato, è stato costretto entro categorie politiche, ideologiche e culturali privandolo della sua umanità e del suo, bellissimo, mistero.